Coronavirus COVID-19: Fase 01 Perché si muore negli ospedali
Per molto tempo non è stata fatta alcuna prevenzione
L'allarme di epidemia internazionale è scattato il 31 gennaio 2020 quando si sapeva ormai da molto tempo della gravissima epidemia in corso in Cina.
Si avevano già molti dati su come la Cina stava affrontandola: con uso massiccio di mascherine, isolamento delle persone, disnfezione di oggetti e strade, ecc. ecc.
Solo adesso il Governo sta proponendo l'uso delle mascherine valutando di consigliarle per la fase due.
Pare che nel nuovo decreto potrebbe esserci persino il suggerimento di usare foulard o altri dispositivi fai da te, senza nessuna preoccupazione riguardo alla loro efficacia.
In sostanza il Governo ha dormito per diversi mesi, preoccupandosi solo di attuare tardivamente ed in modo confuso e caotico l'isolamento.
Si pensi ad esempio ai decreti che hanno causato fughe dalla Lombardia prima che fossero predisposti dei controlli sugli spostamenti.
Oppure si pensi alla chiusura delle scuole senza aver predisposto delle misure per consentire ai genitori di accudire i figli.
Nove milioni di studenti mandati ad infettare nonni, zii e baby sitter, oltre che i vicini incontrati nei parchi.
Lo stesso Governo ha sempre ammesso di aver adottato sempre azioni progressive in base all'aggravarsi della situazione, sostanzialmente seguendo l'andamento della epidemia, quindi senza nessuna azione preventiva.
Considerando la rapidità con cui aumentano i contagi di COVID-19 raddoppiando ogni tre giorni, l'inerzia dormiente del Governo ha permesso al virus di moltiplicare i contagi di circa mille volte ogni 30 giorni di inerzia.
Purtroppo questa situazione non riguarda solo l'Italia ma anche molti altri paesi che si sono fidati delle indicazioni della OMS che ha sempre sconsigliato l'uso delle mascherine,
forse per sminuire l'epidemia e salvaguardare l'immagine della Cina.
L'OMS ha dato anche altre indicazioni errate, come l'indicazione che il virus non permane sugli oggetti e quindi non è necessario disinfettarli.
Non è chiaro come possa il virus non permanere sugli oggetti ma infettare le mani di persone sane e non infette.
Questi aspetti vengono approfonditi in altri nostri post che trovate nel nostro sito.
I pazienti arrivano troppo gravi negli ospedali
Molti pazienti sono rimasti a casa a lungo con terapie inadeguate, generalmente solo con Tachipirina, il classico farmaco che va bene per qualsiasi piccolo malanno, ma non risolve niente di grave.
Pensando di risparmiare posti negli ospedali si sono ricoverati solo i pazienti gravi.
Ma questo ha permesso alla epidemia di dilagare nelle case, infettando parenti ed amici.
Quando il paziente arriva in Ospedale è ormai troppo grave e richiede una degenza molto lunga con terapia intensiva e trattamenti post terapia.
Circa il 30% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è deceduta.
Una adeguata terapia farmacologica tempestiva avrebbe evitato molti ricoveri e soprattutto il degenerare in casi gravi e morte di molti pazienti.
Necessario assistere adeguatamente i pazienti a casa prima che le condizioni si aggravino
Il grande numero di persone infette ha reso impossibile ricoverare tutte le persone ai primi sintomi di tosse o leggera febbre.
Una delle strategie migliori ci sembra quella di cui parla l'articolo di Panorama (Link nella foto sopra) di vi diamo una sintesi con le nostre considerazioni, invitandovi a leggere l'articolo per approfondimenti.
Le indicazioni ufficiali suggerivano ai medici di famiglia di somministrare ai malati esclusivamente tachipirina, sconsigliando altri trattamenti.
Questa scelta è stata rimarcata anche dal professore Massimo Galli dell'ospedale Sacco di Milano.
Una scelta che, a nostro parere, può avere dei risultati solo se la sintomatologia è molto lieve.
Molti medici ed ospedali hanno sperimentato diversi trattamenti farmacologici vista l'inefficacia dei trattamenti ufficiali.
Al momento la terapia che appare più efficace nel trattamento iniziale del COVID-19 è quella elaborata e sperimentata da un gruppo di circa cento medici di famiglia.
Sono riusciti ad avere il 100% di guarigione dei pazienti trattati, senza ricorrere al ricovero.
Chiaramente la terapia deve essere iniziata nella fase iniziale della sintomatologia.
Trovate ulteriori indicazioni nel nostro articolo Coronavirus COVID-19: Trovata la terapia per evitare il ricovero di cui trovate il link nei riguadri delle nostre pagine.
Ospedale da campo e terapie intensive affollate
L'ospedale da campo è un ottima soluzione in quanto rapido da montare ed efficiente.
Però è stato studiato per uso bellico, dove i pazienti sono principalmente feriti da arma da fuoco e quindi non sono infettivi.
Grandi aree con molti pazienti insieme non sono la soluzione giusta per problemi infettivi.
I pazienti si infettano a vicenda.
Anche se mettiamo insieme due pazienti entrambi malati, i due malati si infettano a vicenda.
Entrambi entrano in contatto con virus emessi dall'altro malato.
Il risultato e che la carica virale in entrambi i pazienti aumenta con il rischio di aggravare la situazione clinica.
Lo stesso problema si ha con le terapie intensive, spesso pensate per malattie croniche non infettive, come quelle cardiache e vascolari.
Si è scelto il ricovero in ospedale o la quarantena a casa.
Ma in una abitazione è estremamente difficile convivere con un parente infetto garantendo il completo isolamento virale.
Spesso i parenti conviventi sono stati infettati dalla persona assistita in casa, anche perché non è facile mantenere un isolamento virale, e non tutti conoscono le procedure da applicare.
La grande mortalità negli ospedali e la larga diffusione del virus tra i parenti ha dimostrato la inadeguatezza di queste scelte.
Durante una emergenza infettiva come Coronavirus COVID-19 era meglio utilizzare alcuni dei numerosissimi alberghi vuoti che permettevano di alloggiare i pazienti in stanze singole con bagno.
In futuro sarebbe opportuno predisporre delle unità mobili facilmente dislocabili in normali stanze di albergo, con anche connessioni WiFi per un facile monitoraggio di tutte le stanze.
La situazione in Lombardia
Sono in corso molteplici indagini per cercare di capire perché in Lombardia si sia creata una situazione cosi drammatica.
Quando il numero di persone malate gravemente aumenta oltre una certa soglia diventa difficile mantenere l'isolamento.
Le terapie intensive si affollano, gli ospedali esauriscono i dispositivi di protezione personale.
Inoltre gli operatori sanitari sono costretti a lavorare velocemente e con turni massacranti rischiando di non poter dedicare il tempo e la cura necessarie alle procedure di disinfezione.
In sostanza si verifica una situazione come il superamento della massa critica in una esplosione atomica.
I pazienti sono troppi e più sono più infettano altre persone.
Ad un certo punto il numero di nuove infezioni supera la capacità di guarigione della unità ospedaliera e così le infezioni aumentano ancora di più e si perde il controllo della epidemia che dilaga iperbolicamente. Come una esplosione.
Questo è stato sicuramente uno dei fattori che ha aggravato la situazione.
Ma questo fattore non esclude altre cause precedenti che hanno portato a questa situazione incontrollabile, su cui bisogna indagare a tutti i livelli, anche Governativo e politico.
Leggete gli altri post qui sotto sull'argomento
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