Coronavirus-COVID-19: Fase 01 Gli errori del Governo

Dieci comportamenti da seguire

Il COVID-19 è un virus della famiglia del Coronavirus, come la SARS.
È molto simile alla SARS anche nella modalità con cui si diffonde.

Le raccomandazioni fatte dal Governo per mesi, contengono però degli errori che hanno probabilmente favorito in modo determinante la diffusione del virus.

Vediamo gli errori principali.

Punto 2: Evita il contatto ravvicinato

Nella lingua italiana, e non solo, "contatto" indica il toccarsi di due corpi ((da Wikipedia)

Anche nell'uso comune il contatto tra due persone è nel momento in cui una o più parti del corpo o degli abiti si toccano.
Esistono anche interpretazioni metaforiche del termine contatto, come "rimaniamo in contatto" il che può significare sentirsi per telefono o per email, ma chiaramente non è questo il contesto.

Ma il Governo nel suo decalogo ha voluto rimarcare per contatto si intendeva proprio quello fisico, rimarcando che solo i contatti "stretti" possono trasmettere il virus.
Per contatti stretti possiamo pensare quindi ad un abbraccio, dei baci o altro.
Si è persino parlato di una durata del contatto di almeno 15 minuti affinché possa avenire il contagio.

Questa indicazione non ha nessun riscontro scientifico, in quanto il COVID-19, come la SARS, l'influenza, la Spagnola e molti altri virus, si trasmette con la saliva.
La saliva esce dalla bocca in forma di migliaia di goccioline quando respiriamo e soprattutto quando parliamo, ma esce anche come vapore disciolto nell'aria che espiriamo.
Quindi il virus non si trasmette solo per contatto, ma anche a distanza, attraverso oggetti o superfici contaminate, attraverso l'aria.

Navigando nel nostro sito potete trovare tutti i riferimenti alle sperimentazioni fatte, modalità di propagazione, permanenza nell'aria e sugli oggetti.

E questo si sapeva da sempre, come indicazione generale per la maggior parte delle epidemie.
Nell'immagine seguente vediamo come si difendevano nel 1918, usando oltre alla distanza anche la mascherina.
Niente di nuovo quindi.

Influenza Spagnola Seattle 1918: il manovratore del tram non fa salire i passeggeri sprovvisti di mascherina (wikipedia)

Punto 7: Usa la mascherina solo se sospetti di essere malato

Si è parlato tantissimo delle mascherine, ed anche l'OMS ha dato un grande contributo nel creare dubbi ed incertezze, sottolinenado e ripetendo che la mascherina non serve se non sei malato.

Come detto il contagio avviene attraverso la saliva.
Quando parliamo emettiamo migliaia di goccioline di saliva che possono arrivare anche ad una distanza di alcuni metri.
Queste goccioline si depositano sugli oggetti che poi, se toccati da altre persone, possono trasmettere il virus.
Questa la ragione per cui si raccomanda di lavare le mani.

Ma OMS e Governo Italiano hanno sempre raccomandato di NON mettere la mascherina, almeno che non si fosse malati.
Ancora oggi, dopo tre mesi della conclamata epidemia internazionale, non sappiamo chi e quanti siano gli infetti.
Abbiamo fatto tamponi ad una percentuale piccolissima della popolazione e non sappiamo quanti siano gli infetti tra le altre persone.
Come poteva e come può una persona ritenersi sicuramente "non infetta"?

Ma anche qui il Governo non ha voluto lasciare spazio ad alcun dubbio.
Non ha detto: la mascherina non è necessaria se non sei malato.
Ma ha affermato: NON USARE LA MASCHERINA SE NON SEI MALATO.

Questa differenza linguistica è azzeccatissima per ottenere l'effetto di emarginazione di chi usasse la mascherina, strumentalizzato abilmente anche da diversi esponenti politici che hanno ridicolizzato chiunque si preoccupasse per il virus.
Sostanzialmente il Governo con questa frase è riuscito a diffondere l'idea che chi indossava la mascherina riteneva di essere malato,
ed era quindi un individuo pericoloso.
L'affermazione del Governo, è stata ripetuta all'ossessione con tutti i mezzi possibili: indossi la mascherina solo se sei malato, ha etichettato le persone con la mascherina come pericolose in quanto infette.
Ma le ha anche etichettate come infami farabutti e delinquenti in quanto, pur sapendo di essere malati, se ne vanno in giro tra la gente, anzichè rivolgersi come richiesto al 112 o altri servizi analoghi.
Quindi il Governo ha utilizzato le parole strategicamente migliori per scoraggiare l'uso della mascherina, al punto che ci sono stati casi in cui delle persone sono state licenziate per averla utilizzata.

Ed ancora oggi molti esponenti del Governo non hanno capito che la mascherina non deve essere messa in tasca, sul collo, alla caviglia o da altre parti, ma deve evitare l'uscita della saliva dalla bocca e dal naso, soprattutto quando si parla.
Nella foto vediamo un politico che abilmente rischia di infettare il microfono dell'intervistatore e chissà quanti altri oggetti.
Non è chiaro se questo comportamento è finalizzato ad allargare il contagio direttamente, oppure ad allargarlo indirettamente continuando a demotivare l'uso delle mascherine.

Nella intervista trasmessa il 19 Aprile 2020 Andrea Martella toglie la mascherina e rischia di infettare il microfono degli intervistatori oltre ad eventuali altri oggetti. Molti altri politici hanno questo comportamento.

Punto 08: I pacchi ricevuti non sono pericolosi

Volutamente tralascio di commentare l'espressione MADE IN CHINA.
Forse anche razzista in quanto non è il fatto di essere fatto in Cina che potrebbe rendere pericoloso un pacco, ma piuttosto il fatto di provenire dalla Cina, anche se prodotto altrove.

In modo ossessivo è stato ripetuto di lavare e disinfettare le mani. Giustissimo, anche se non basta.
Ma se le mani possono essere infette, significa che il virus arriva sulle mani in qualche modo.
Come?
Toccando degli oggetti infetti.

Quindi, contrariamente a quanto affermato ripetutamente da OMS e Governo, e ribadito in questo punto del decalogo, gli oggetti, TUTTI, possono trasmettere il virus.
Anche il corriere che ci porta il pacco a casa può perdere una gocciolina di saliva che cade sul pacco.
Oppure la confezione di pasta presente negli scaffali del super mercato può essere infetta, perché qualcuno l'ha toccata poco prima, o perché qualcuno ha respirato in prossimità della confezione.

Quindi TUTTI I PACCHI POSSONO ESSERE INFETTI, indipendentemente dalla razza delle persone che gli hanno toccati.

Appena si rientra a casa è necessario quindi disinfettare ogni confezione, e farlo in prossimità dell'ingresso in modo da non contaminare altre zone della casa con i pacchi infetti.

Per quanto riguarda il contenuto dei pacchi, solo in alcuni casi possono essere infetti, tipicamente per il tempo trascorso dal confezionamento.
Trovate le risposte a questi ed altri quesiti leggendo gli altri post del nostro sito.
In particolare suggeriamo di leggere i post che parlano di: come non portare il virus in casa, come difendersi in casa, come eliminare il virus da letti, pavimenti ecc.

Capire gli errori fatti nella fase 1 è essenziale per non farne di analoghi nella fase 2, con il rischio di ricadere nell'aumento dei casi.

Direttive del Governo: dieci comportamenti da seguire

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